Educare/Nuovo patto: chi dirige la scuola accompagni il cambiamento

 

Avvenire  -  1 marzo 2018  -  Paolo Ferrario

I presidi «I dirigenti sono chiamati ad essere punto di raccordo e sostegno a famiglie sole»

“L’ educazione dei ragazzi chiede adulti consapevoli del proprio ruolo. Invece, sempre più spesso, il problema dei giovani sono proprio adulti incapaci di essere per loro una presenza significativa e consapevole”. Ben venga, allora, il nuovo Patto di corresponsabilità educativa se, come auspicato dal presidente dell'associazione presidi DiSAL, Ezio Delfino, riuscirà a scuotere il mondo degli adulti, sollecitandoli a riprendere in mano, insieme alla scuola, le redini dell'educazione.

Su quale base deve poggiare questa nuova alleanza educativa?

Sulla tensione reciproca, di genitori, insegnanti e presidi, a condividere lo scopo dell'educazione, pur nella distinzione e integrazione dei ruoli. Ricordo che, dieci anni fa, qualcuno accolse con curiosità la prima versione del Patto di corresponsabilità, ritenendo forse scontata l'alleanza scuola-famiglia. Col tempo abbiamo capito che di scontato non c'è nulla e quindi ben venga questo patto, che è scritto ma non deve essere soltanto formale.

Qual è lo specifico ruolo del preside in questo contesto?

Il dirigente scolastico è un punto di raccordo e mediazione. Il suo è un ruolo decisivo perché è garante che le responsabilità di ciascuno siano effettivamente corrisposte. Quando emergono dei problemi, il preside ha poi anche una funzione di mediazione per riportare tutti gli attori della comunità scolastica allo scopo della scuola, che è educare e sostenere la crescita dei ragazzi.

Per quella che è la sua esperienza di dirigente, le famiglie sono consapevoli del proprio ruolo o tendono ancora a delegare l'educazione dei figli alla scuola?

In tanti anni, una delega in bianco assoluta non l'ho mai rilevata. E questo è senz'altro positivo. Certo, non tutte le famiglie sono consapevoli del proprio ruolo nella scuola e tante sono anche impreparate di fronte alle nuove problematiche dei figli e si rivolgono per un aiuto alla scuola. Va anche ricordato che le famiglie sono sempre più sole e spaesate davanti all'emergenza educativa dei figli. In questo contesto, il ruolo che la scuola oggi si assume, anche attraverso il Patto di corresponsabilità educativa, è aiutare le famiglie a darsi strumenti per svolgere pienamente il proprio ruolo.

Da oggi e per tre giorni, Disal è impegnata nel convegno nazionale sul tema "Generare cambiamento": come i presidi vogliono incidere sulla scuola di oggi e, soprattutto di domani?

Generare cambiamento significa che il dirigente di oggi vuole contribuire alla creazione di qualcosa di nuovo per la scuola del futuro. Durante il convegno cercheremo le risposte a tre domande: ha un futuro la scuola nel contesto attuale? È possibile un futuro senza scuola? Quale scuola per il futuro? Questioni che richiedono, a chi dirige scuole, di interpretare e accompagnare il cambiamento.

Verso quale direzione?

È indubbiamente iniziata una nuova stagione della scuola e della sua funzione che richiede un ripensamento del senso e delle dinamiche della scolarità, un riposizionamento della scuola all'interno dello scenario socio-culturale postmoderno, un'integrazione tra processi di riforma dall'alto e processi evolutivi generati dalla libera iniziativa dei soggetti educativi. In questo scenario, il dirigente è chiamato ad aprirsi al futuro a partire da un'attenta lettura del presente.



 

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