DiSAL al Meeting di Rimini presenta la rivista sulla valutazione


Come da programma, è stata una giornata ricca e interessante, durante la quale si sono ritrovati al Meeting di Rimini i dirigenti scolastici che sono riusciti a liberarsi dai gravi impegni a scuola, che hanno occupato anche le ferie d’agosto.

 

Il pranzo sociale è stata l’occasione del rinnovarsi di una fedele e cordiale amicizia che dura da tempo e della possibilità di incontrare nuovi colleghi o docenti seriamente intenzionati a valutare la scelta della professione direttiva.

Dopo l’avvio da parte del presidente nazionale Ezio Delfino i presenti hanno salutato con simpatia la presenza dell’on. Luigi Berliguer, ex ministro all’Istruzione, che ha voluto partecipare con grande cordialità. Ospiti al pranzo sono stati anche Bernard Scholtz, presidente della Compagnia delle Opere e Maria Grazia Colombo vicepresidente del Forum nazionale delle Famiglie.

 

Nel pomeriggio si è svolta la prevista presentazione del nuovo numero (l’1/2017) della rivista “Dirigere scuole” nella freschissima veste curata dell’Editore Tecnidid di Napoli. Una veste rinnovate e moderna, con un quaderno dedicato alla valutazione della dirigenza scolastica statale.

All’inizio dell’incontro, di fronte ad un’aula gremita di dirigenti scolastici e con la presenza del Direttore generale dell’USR Emilia Romagna Stefano Versari, il presidente DiSAL Ezio Delfino ha voluto ricordare l’importanza della rivista per l’associazione.

 

Roberto Pellegatta, fondatore della rivista e direttore della stessa, ha ricordato come questa sia nata nel 2012 dalla gloriosa rivista del compianto prof. Cesare Scurati (“Dirigenti scuola”) che per più di 30 anni e fino al 2012 è stata il primo ed unico ambito di riflessione sulla professione direttiva nella scuola italiana, con importanti aperture alla dimensione internazionale, introducendo in Europa la figura della “leadership educativa” della quale DiSAL è debitrice.

La rivista semestrale vuole essere strumento di riflessione: è vero – ha sostenuto Pellegatta -  che il tempo del dirigente scolastico oggi per riflettere è poco, sommerso da innaturali incombenze, ma dirigere scuole senza una visione e senza riflessione riduce la professione alla mera esecuzione amministrativa.

Oggi  “Dirigere scuole” rimane l’unica rivista italiana, cartacea-online,  di riflessione sulla professione direttiva, poiché le altre riviste che giungono nelle scuole sono tutte di informazione e supporto normativo o amministrativo agli uffici.

La scuola italiana resta uno dei contesti più conservativi della nostra società, grazie alle difese corporative ed alle grandi resistenze al nuovo di amministrazione e sindacati, oltre che alla debolezza della politica.  Pellegatta ha fatto presente che all’impresa della rivista oltre a DiSAL si stanno ora aggregando altre realtà associative della scuola che condividono il progetto.

Il quaderno presentato è dedicato ad un tema del momento, la valutazione del dirigente scolastico.

Diversamente da quanto avviene nei sistemi scolastici europei, nel sistema americano e, dopo l’89, anche in tutti i paesi dell’ex sistema comunista, in Italia il tema “valutazione” applicato all’operato degli adulti nella scuola fa un’enorme fatica a prendere piede. Persino un ministro ci lasciò le penne! Non si tratta solo di difese corporative (comunque potenti), ma anche di una difficoltà culturale a comprendere effettivamente la natura del problema.

Ma la scelta del tema non è legata solo alla sua attualità: in linea teorica - ha detto Pellegatta  - la valutazione del dirigente scolastico  sarebbe l’ultimo anello della catena professionale che dovrebbe iniziare con il reclutamento, presupporre un profilo giuridico  dotato di una chiara scelta di competenze chiave, comportare una formazione iniziale, cui far seguire una formazione in servizio adeguata alle competenze richieste, fino ad arrivare alla struttura di un opportuno trattamento economico. Ma Pellegatta ha sostenuto che tutte queste dimensioni nel nostro ordinamento o non esistono o  sono a spezzoni sparsi, incoerenti tra loro, quando non contraddittori, senza una chiara visione della professione. La ricchezza della rivista presentata sta proprio nel tentativo di ricondurre il tutto ad una visione di “leadership educativa”.

 

Per illuminare questo contributo Dario Nicoli, membro del Comitato Scientifico, ha incentrato la figura direttiva sulla gestione delle relazioni per costruire una comunità educativa. Mentre attualmente la figura direttiva dello stato è impostata in modo dissennato, assemblando aree di azione in modo innaturale e incoerente.  Questo sarebbe l’esito dell’epoca della managerialità che ha dimenticato la missione principale: creare le condizioni formative affinchè i giovani diventino capaci di introdursi nella vita attiva.

La managerialità della dirigenza - ha sostenuto Nicoli - ha esigito sempre più una professione standardizzata, senza averne strumenti e condizioni.  Infatti neppure la managerialità si è realizzata: laddove si tentato di dare potere, sono esplose le accuse di eccesso e abuso (cfr. la polemica sullo “sceriffo”). Inoltre Nicoli ha sottolineati che la standardizzazione della professione non ha saputo fare i conti col crollo degli apprendimenti nella scuola.

Rispetto alle condizioni di azione si sono mutate le parole, ma la struttura amministrativa e organizzativa è rimasta identica, cioè quella dell’accentramento, al punto tale che oggi la maggior parte delle volte i dirigenti sono costretti a “difendersi dall’amministrazione”.

Nicoli ha sostenuto che oggi occorre una nuova leadership, con la capacità di influenzare l’ambito formativo in tutti i pertugi lasciati liberi dall’apparato centrale, per rendere possibile il miracolo quotidiano dell’evento educativo.

Venendo al quaderno Nicoli ha ricordato che gli strumenti di valutazione vengono da modelli aziendali, mentre una valutazione che guardi a un modello di scuola autonoma legata al territorio si deve basare sulla reputazione, su quanto la comunità locale e nazionale si aspetta dalla scuola e quindi dai dirigenti.

L’attesa verso la scuola è quella di persone mature capaci di affrontare la vita, è quella della “crucialità di una maturità” che abbia fiducia di affrontare il futuro.  Il miglioramento nella scuola non accadrà come frutto di volontà o di progetti perfetti, ma solo dalla capacità di persone di muovere le forze di vita che sole sono in grado di muovere le forze della conoscenza.

 

A sua volta Anna Poggi, anch’essa del Comitato Scientifico della rivista, ha segnalato come manchi in Italia un vero dibattito sulla scuola, un ambito pubblico di idee capaci di interpretarne il compito nel contesto moderno, imparagonabile con il contesto sociale dove nacque la scuola centralistica.

In generale - ha sostenuto Poggi – tutta la situazione amministrativa pubblica in Italia, e non solo quella della scuola, è preoccupante:  è venuta meno l’idea della responsabilità come compito dell’amministrazione nel sostenere un servizio pubblico.  Proprio perché non esiste un disegno chiaro sulla scuola, la produzione amministrativa spesso è inutile, fatta di misure inefficaci, improduttive, tese (è un paradosso) a moltiplicare la carta, cioè a conservare l’amministrazione.

Occorre - come tante volte Poggi ebbe già modo di sostenere – tornare al D.P.R. 275 sull’autonomia,  rimasto pienamente in vigore, per costruire piccole e diffuse prassi di autonomia. Ma autonomia della singola scuola, di una comunità scolastica ben circostanziata, col sostegno di reti di scuole, di associazioni capaci di far circolare servizi, strumenti ed esperienze. E’ proprio la prospettiva – ha concluso Poggi -  sulla quale si muove la rivista “Dirigere scuole”.

 

 

 Le immagini della giornata
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Stand DiSAL
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 5
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 4
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 20
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 18
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 17
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 16
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 13
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 12
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

On Berliguer 1
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 9
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 8
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 7
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 6
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Pranzo 10
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Il pranzo sociale3
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Il pranzo sociale2
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Il pranzo sociale1
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

La nuova rivista
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Rivista 6
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Rivista 4
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Rivista 3
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
Ingrandisci
Spaziatore

Rivista 2
Spaziatore
Spaziatore
Spaziatore
 
 
Spaziatore

 
Salva Segnala Stampa Esci Home