Scuole paritarie: le associazioni sui limiti della Buona scuola


Milano, 22 settembre 2014 – www.agesc.it

Per una “Buona Scuola”- Comunicato stampa - Le famiglie e le scuole cattoliche chiedono al Governo Renzi un impegno concreto per il sistema di istruzione paritario, parte consistente (12%) della “Buona scuola” del Paese

Le associazioni della scuola paritaria prendono carta e penna e scrivono al governo Renzi un comunicato congiunto con il quale sottolineano i limiti del documento governativo in relazione sia alla poca considerazione che in esso viene data alle scuole paritarie, sia ai gravi ritardi nell’attuare le norme relative ai contributi oggi previsti.

Nel riportare più sotto il documento, si constata che le stesse sigle non sembra abbiano preso posizione rispetto alle nuove incombenze che, verso le stesse scuole, vengono previste dalla Direttiva  n. 11/2014 sul Sistema Nazionale di Valutazione. Incombenze rispetto alle quali la Direttiva n. 11/14 non prevede alcun riconoscimento alle scuole per gli impegni che ne deriveranno, neppure rispetto alla necessaria formazione e assistenza. L’unica sigla che ha rilevato questa discrepanza a tutt’oggi è stata l’Associazione dirigenti scolastici DiSAL.

 

 

FISM  -  AGESC  -  FOE  -  FIDAE

COMUNICATO STAMPA

Per una “Buona Scuola”

Il documento sulla scuola presentato nei giorni scorsi dal Governo, occupandosi in prevalenza dei problemi del precariato, ignora sostanzialmente il fatto che in Italia il sistema nazionale di istruzione è costituito da scuole statali e scuole paritarie (le paritarie rappresentano il 24% delle scuole italiane e accolgono il 12% della popolazione scolastica). La poca considerazione dell’esistenza di una pluralità di operatori scolastici allontana di fatto sempre più l’Italia dagli altri paesi europei.

Il Governo ha una importante occasione per recuperare tale disattenzione. Nei prossimi mesi sarà varata la Legge di stabilità 2015, che il Governo deve presentare al Parlamento a metà ottobre.

Tale passaggio istituzionale rappresenta una occasione importante per ripristinare nella legge di stabilità 2015-2017 il fondo storico destinato alle paritarie (530 milioni da aumentare di almeno 200 milioni tenuto conto del numero ad oggi delle scuole paritarie). Attualmente infatti il bilancio dello Stato prevede 272 milioni all’anno per il 2015 e per il 2016.

Si evidenzia anche la necessità di prevedere un ripristino triennale (2015/2017) e non solo annuale, come accaduto negli ultimi anni.

Tale fondo deve poi essere assegnato integralmente al Miur, perché lo stesso possa procedere con celerità alla erogazione dei contributi, dando così certezza alle scuole paritarie su entità e tempi dei finanziamenti.

A tutt’oggi, infatti, non sono ancora stati né definiti né tanto meno erogati i contributi relativi all’anno scolastico 2013/2014 già concluso. E’ perciò particolarmente importante, oltre che recuperare le risorse necessarie, snellire le procedure oggi seguite.

Come ampiamente riconosciuto, le scuole paritarie assicurano allo Stato un importante risparmio (appena l’1% delle risorse statali per l’istruzione è destinato alle paritarie che accolgono il 12% della popolazione scolastica). La presenza delle scuole paritarie rappresenta poi una evidente risorsa culturale e sociale per il paese e favorisce la libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie.

La piena autonomia delle istituzioni scolastiche e l’effettiva possibilità di scegliere tra le scuole del sistema nazionale di istruzione, sono condizioni essenziali perché si possa costruire la “buona scuola” di cui l’Italia ha urgente bisogno.

Milano, 22 settembre 2014

Le associazioni:

Agesc

CdO Opere Educative

Fidae

Fism

 

 
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