Formazione in servizio: gli sprechi del MIUR


Formazione in servizio: darsi le giuste priorità, garantire trasparenza

CISL – 16 maggio 2012

 

Il resoconto delle attività di formazione in servizio finanziate dal MIUR nel triennio 2009-11 solleva più di una perplessità. Non sempre sono chiari i criteri di scelta delle tematiche, manca un riscontro sugli esiti.

Per la Cisl Scuola va data priorità a iniziative che coinvolgano tutto il personale (dagli obblighi contrattuali - passaggi di profilo per gli ATA – alla formazione in ingresso dei neoassunti, alla riconversione in attività di sostegno dei docenti in esubero, alle misure di accompagnamento al riordino, al supporto alle innovazioni – lingua inglese per i docenti di scuola primaria – CLIL). Le scelte dell'Amministrazione, invece, troppo spesso privilegiano interventi di nicchia e non sostengono adeguatamente il ruolo che in via generale il personale della scuola svolge nell’azione cosiddetta “frontale” della didattica.

La Cisl Scuola, con un'articolata nota della Segreteria Nazionale, chiede che siano resi noti i criteri con cui sono state individuate le istituzioni scolastiche elette a gestore delle iniziative nazionali, nonché la tipologia di strumento (convenzione, contratto, atto di affido, etc.) utilizzata per l’assegnazione dei finanziamenti. Chiede inoltre che sia rivisto il piano delle iniziative del 2011, revocando gli impegni finanziari per le iniziative di formazione non coerenti con le priorità indicate e destinandoli alla riconversione dei docenti in esubero e/o alle attività formazione in servizio promosse dalle istituzioni scolastiche.

Indispensabile, per la Cisl Scuola, pubblicizzare in modo difuso e trasparente, utilizzando a tal fine il sito del MIUR, tutte le iniziative messe in atto da soggetti pubblici e privati.

 

La lettera CISL Scuola

 

SEGRETERIA NAZIONALE

1

NOTA SUL FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE IN SERVIZIO

La formazione in servizio e l’aggiornamento costituiscono per chi lavora nella scuola un

diritto/dovere, il cui esercizio/adempimento è tuttavia molto spesso ostacolato dalla mancanza delle

risorse necessarie per attivare opportune iniziative.

Dal 2002 a oggi le risorse dedicata alla formazione in servizio del personale docente e ATA hanno

percorso una parabola discendente, passando da 42 milioni di euro a 8 milioni di euro nel 2010; non

è dato sapere la somma del 2011 perché le nuove norme finanziarie non consentono un’agevole

lettura del bilancio dello Stato, molti capitoli sono aggregati e non c’è più, come avveniva in

precedenza, la diretta assegnazione di somme alle Direzioni Regionali perché ne trasferissero una

quota del 90% alle istituzioni scolastiche.

Se le risorse del bilancio dello Stato si riducono, e le scuole hanno quindi meno soldi per i piani di

attività formative in servizio previsti da CCNL, anche i finanziamenti per la formazione attinti dalla

legge 440/97 hanno subito tagli: dai 15 milioni del 2002 siamo passati ai 5 milioni nel 2009,

risalendo a 12,6 milioni del 2010 per scendere a poco più di 7 milioni nel 2011.

E’ proprio alla ripartizione di queste risorse che vogliamo dedicare alcune riflessioni, partendo da

un’analisi puntuale delle cifre, dei progetti, dei soggetti e dei percorsi descritti negli elenchi resi noti

dal MIUR in sede di informativa sindacale su quanto avvenuto nel triennio 2009-2011.

A prima vista si coglie con chiarezza come le risorse della 440/97 per la formazione del personale

siano amministrate non dai soggetti che propongono e svolgono le iniziative di formazione, ma da

limitati e specifici istituti. Il primo di questi è l’ANSAS, cui si aggiungono quattro istituzioni

scolastiche: l’ISIS F. De Sanctis di Napoli, l’IPSIA Cattaneo di Roma, il Liceo Alfano I di Salerno

e l’ITC Terra di Lavoro di Caserta. Come si vede, il tutto si concentra in una ben definita e

circoscritta area geografica. Ma vediamo più in dettaglio le assegnazioni.

L’ANSAS, agenzia formativa del MIUR, nel triennio 2009-2011 ha gestito, solo per la formazione

del personale della scuola, all’incirca 12 milioni di euro; dalla formazione in lingua inglese degli

insegnanti di scuola primaria (6,5 milioni di euro) alla metodologia CLIL (2, 2 milioni di euro), alle

misure di accompagnamento del riordino del 2° ciclo (1 milione di euro), alla riconversione in

attività di sostegno dei docenti in esubero (1,4 milioni di euro), alla formazione dei neoassunti, al

personale all’estero, alla L2, a tanti altri progetti più o meno consistenti.

All’istituto De Sanctis di Napoli nel 2009 sono andati circa 275.000 euro per progetti vari (Scuole

carcerarie, atlante sonoro, misure di accompagnamento, Educazione fisica e sport, testo poetico),

dei cui esiti l’Amministrazione non ci fornisce alcun resoconto (quanti corsi di formazione sono

stati attivati, quanti docenti sono stati coinvolti, quali ricadute sulla didattica e sul lavoro d’aula).

Nel 2010 ha implementato la sua attività amministrativa nel campo della formazione ricevendo

finanziamenti per circa 430.000 euro per attività formative proposte da altri soggetti pubblici e

privati. Ancora le scuole carcerarie (100.000 euro), cittadinanza e costituzione (direttamente o in

capo all’Associazione ex parlamentari della Campania), di nuovo Atlante Sonoro, Linguaggio

cinematografico e audiovisivo proposto dall’ANICA (che viene rifinanziato nel 2011 con un

importo di circa 75.000 euro), Diritto ed Economia, Governance dei processi formativi, Radici

culturali europee, Tecnologie di rete. Una specifica segnalazione merita il progetto di formazione in

lingua inglese degli insegnanti di scuola primaria, cui sono destinati 40.000 euro; si tratta di un

ambito formativo assegnato all’ANSAS, che nelle Regioni del Meridione si regge sui finanziamenti

del Fondo Sociale Europeo. Difficile comprendere le ragioni di un intervento formativo che si

colloca fuori dal piano nazionale.

L’IPSIA Cattaneo di Roma nel 2009 ha gestito il Piano ISS (Insegnare Scienze Sperimentali) per

157.000 euro. Nessun finanziamento gli è stato invece attribuito nel 2010. Ritorna in campo nel

2011 con un finanziamento complessivo di 270.000 euro per progetti proposti da altri soggetti

prevalentemente privati: corsi di bioetica proposti dall’Università Pontificia S. Croce, Didattica

delle scienze, Mobilità internazionale, Piano lauree scientifiche e Master di II livello per 150.000

euro.

Il liceo Alfano I di Salerno entra in scena nel 2010; ad oggi ha ricevuto finanziamenti pari a circa

430.000 euro (100.000 per la Scrittura creativa in ambiente cooperativo proposto dalla Biennale

dell’Arte, dal Salone del libro di Torino e da altri, 150.000 euro per master di II livello proposti da

Università, lingua di scolarizzazione di cui non si conosce il proponente e 155.000 euro per la

metodologia CLIL). Di quest’ultima iniziativa sarebbe interessante capire quali siano le ragioni che

inducono a ritagliare uno specifico e distinto spazio rispetto al piano nazionale gestito per tutta

l’Italia dall’ANSAS con un impegno di 2.200.000 euro.

L’ITC Lavoro della Terra di Caserta governa finanziamenti per poco più di 400.000 euro per

progetti propri e proposti da altri, 150.000 euro per la lotta alla dispersione scolastica proposta

dall’associazione onlus “Maestri di strada”, 60.000 euro per una non meglio precisata iniziativa

denominata Effetto moda o risposta decisiva per il successo scolastico, 80.000 euro per

l’orientamento dei docenti di scuola primaria, 30.000 euro per tutorship. Singolare lo stanziamento

di 5.000 euro per le celebrazioni del millenario della nascita di Vespasiano, mentre viene da

chiedersi se sia così indispensabile destinare 100.000 euro alla formazione per l’utilizzo delle

L.I.M. (Lavagne Interattive Multimediali) dal momento che quello strumento è sempre fornito dalle

ditte con annesso pacchetto formativo.

I finanziamenti per l’attivazione di master di II livello (250.000 euro per didattica della matematica,

150.000 euro per la didattica della lingua e 150.000 euro per la didattica della comunicazione

didattica, la cacofonia è originale) rappresentano sicuramente un’iniziativa di qualità, ma

francamente discutibile in tempi segnati dalla ristrettezza di risorse, perché coinvolgono pochissimi

soggetti mentre rimane esclusa da ogni opportunità una vastissima platea.

Non mancano iniziative interessanti, ma se ne evidenziano anche tante di cui non si coglie appieno

il senso, accomunate dal fatto di essere tutte allocate in Campania (la robotica nella scuola primaria,

la dieta mediterranea, la Campania europea, Toyota, etc.).

Particolare attenzione merita il capitolo dell’attività musicale, per la portata innovativa

dell’iniziativa e per la consistenza finanziaria che supera il milione e mezzo di euro; di questi,

400.000 euro sono stati affidati nel 2010 agli Uffici Scolastici Regionali di Basilicata, Puglia e

Veneto per l’insegnamento di strumento musicale nella scuola primaria (sembrerebbe tramite i

Conservatori) mentre 400.000 euro, in applicazione al DM 8/2001, sono stati assegnati al piano di

formazione musicale proposto dal Comitato Berlinguer, ma gestito con una singolare partnership

che vede coinvolti l’Educandato Statale S. Benedetto di Montagnana (PD) e l’Università Suor

Orsola Benincasa di Napoli; non conosciamo quanti docenti sono stati interessati, quale tipologia di

interventi sia stata adottata, quali esiti formativi sono stati conseguiti. Nel 2011 l’attività musicale

viene rifinanziata con due progetti proposti dal Comitato Berlinguer; il primo per un importo di

280.000 euro e il secondo per un importo di 400.000 euro. I finanziamenti sono stati assegnati agli

stessi soggetti di prima. La formazione prevede corsi in modalità blended (parte in presenza e parte

on line) della durata di 180 ore. In tali percorsi saranno utilizzati dei tutor (15 circa) selezionati con

un avviso, emanato dall’Educandato Statale S. Benedetto di Montagnana, cui è stata affidata la

gestione del progetto. La Cisl Scuola, pur condividendo le finalità del Decreto 8/2011, ha

denunciato con forza l’assenza di specifiche risorse funzionali al supporto di tali iniziative. I

finanziamenti (€ 400.000 + 400.000 + 280.000 + 400.000) previsti dalla legge 440/97 in

applicazione al DM 8/11, infatti, sono destinati in modo specifico alla formazione degli insegnanti e

non possono in alcun modo trasformarsi nella copertura finanziaria del decreto (per far fronte agli

oneri connessi allo svolgimento delle attività). Per sostenere l’avvio della pratica musicale nella

scuola, pertanto, deve essere previsto uno specifico e distinto intervento finanziario.

L’elenco delle iniziative di formazione finanziate si chiude con l’accenno a un finanziamento di

621.000 euro giacente presso la Direzione generale della Politica Finanziaria del MIUR destinato

alle problematiche dei DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento).

A fronte delle tante riserve che vengono sollevate in questa analisi, meritano invece apprezzamento

due iniziative: la prima riguarda la riconversione in attività di sostegno dei docenti in esubero,

sicuramente da implementare dato l’alto numero di soprannumerari; la seconda riguarda il

monitoraggio dei piani nazionali ISS, Poseidon, M@t.abel, LOGOS affidato al CORIS

Dipartimento Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza di Roma per 400.000 euro. Siamo

molto interessati a conoscere gli esiti di questo monitoraggio, finanziato nel 2010, che potrebbe

suggerirci elementi fondamentali sui piani nazionali e sulla validità della loro prosecuzione.

La Cisl Scuola, nel confermare l’assoluto valore della formazione in servizio quale sostegno alla

professione docente, stigmatizza il fatto che le scelte dell’Amministrazione privilegiano per lo più

interventi di nicchia e non sostengono adeguatamente il ruolo che in via generale il personale della

scuola svolge nell’azione cosiddetta “frontale” della didattica.

La Scuola, per la Cisl, è il luogo privilegiato per l’azione formativa rivolta al personale. Luogo di

formazione, di ricerca e sviluppo, è laboratorio si sperimentazione professionale quotidiana. Per

questo va data assoluta priorità alle iniziative nazionali che coinvolgono tutto il personale della

scuola (dagli obblighi contrattuali - passaggi di profilo per gli ATA – alla formazione in ingresso

dei neoassunti, alla riconversione in attività di sostegno dei docenti in esubero, alle misure di

accompagnamento al riordino, al supporto alle innovazioni – lingua inglese per i docenti di scuola

primaria – CLIL).

Di queste iniziative, che fanno capo all’ANSAS, chiediamo siano garantiti la congruità dei

parametri di spesa standard, il monitoraggio attento dei soggetti coinvolti, la verifica puntuale degli

esiti e dell’effettiva ricaduta dell’azione formativa sul lavoro dei docenti.

Chiediamo, inoltre, di conoscere i criteri con cui sono state individuate le istituzioni scolastiche

elette a gestore delle iniziative nazionali, nonché la tipologia di strumento (convenzione, contratto,

atto di affido, etc.) utilizzata per l’assegnazione dei finanziamenti.

Riteniamo comunque indifferibile, alla luce delle osservazioni svolte, rivedere il piano delle

iniziative del 2011, revocando gli impegni finanziari delle iniziative di formazione non coerenti con

la priorità sopra indicata e destinandoli alla riconversione dei docenti in esubero e/o alle attività

formazione in servizio promosse dalle istituzioni scolastiche.

Chiediamo, infine, che tutti i soggetti pubblici e privati siano tenuti a pubblicizzare le iniziative di

formazione (corsi, seminari, attività on line, produzione di materiali) nel sito istituzionale del

MIUR. Ai fini della massima diffusione e trasparenza siamo pronti a rendere disponibili, se

tempestivamente informati, anche il nostro sito e la nostra diffusa rete delle strutture e delle RSU.

Roma, 15 maggio 2012

 
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